lunedì 30 dicembre 2013

QUADROTTI super CIOCCOLATOSI


Vi devo dire la verità..
Nonostante il mio viscerale amore per il Natale, quest'anno durante i giorni di festa in certi momenti ho accusato un po' di "mal di vivere".
Le cause sono in parte ignote, in parte confuse, in parte noiose e spesso con le cause ci si fa ben poco.

Fortunatamente sono venuti in mio soccorso

1) regali molto graditi

2) ottime amiche con annesse attività ricreative

3) e poi lui, EMIS KILLA, nuovo talento del rap italiano che con il suo ultimo disco ha decisamente dato una svolta alle mie giornate e al mio jogging mattutino.

 
Così ieri ascoltando "Mercurio" (punto 3)  ho deciso di provare una ricetta di un libro del punto 1), ( "American Bakery" ) e ho preprato I FUDGE al cioccolato
che sono subito diventati i QUADROTTI AL SUPER CIOCCOLATO.



Sono molto veloci da preparare, hanno pochi ingredienti, non hanno bisogno di cottura in forno e soprattutto sono cioccolatosissimi e quindi golosissimi.


INGREDIENTI (per una teglia quadrata 20x20 cm)
  • 100 gr di noci pecan/ noci/ nocciole (io nocciole) (e io con il senno di poi ne metterei anche 120/130 gr)
  • 15 gr di burro
  • sale (un paio di pizzichi)
  • 400 gr di latte condensato (io ho usato quello zuccherato)
  • 200 gr di cioccolato al latte
  • 300 di cioccolato fondente (70%) (io però non lo avevo in casa ed ho usato il cioccolato fondente "normale")

Per prima cosa preriscaldate il forno a 180° per tostare le noci/nocciole e rivestite la teglia con un foglio di alluminio e imburrate bene.
Quando il forno avrà raggiunto la temperatura disponete le noci/nocciole in una teglia (un'altra teglia) e fatele tostare per circa 10 minuti.
Appena sfornate mescolatele insieme al burro e ai pizzichi di sale.

A questo punto mettete in una casseruola il latte condensato e il cioccolato.

NB: tagliate il cioccolato a pezzettini! altrimenti ci metterà una vita a sciogliersi e il composto non deve bollire!

cioè: pezzettini molto più piccoli di questi!!!!!
 
Scaldate il latte condensato e il cioccolato a fuoco basso e mescolate molto spesso. (diciamo pure quasi sempre!)
Quando il cioccolato sarà sciolto, togliete il composto dal fuoco, aggiungete le noci/nocciole, mescolate bene e versate nella teglia.
Niente forno, ma FRIGORIFERO, per circa 2 ore.

Togliete dal frigo, sformate e tagliate a quadrottisupercioccolatosi.


 
Io ho anche messo qualche zuccherino rosso perché è tutto più bello con gli zuccherini e in più si avvicina capodanno e il rosso è di buon auspicio e il buon auspicio serve sempre, a tutti.

Se non ci sentiamo/vediamo/leggiamo prima BUON 2014 e mangiate tanti QUADROTTI SUPER CIOCCOLATOSI!

Bella zio!

 


Smartie
(e la cura contro il mal di vivere a base di rap e cioccolato)
 

giovedì 12 dicembre 2013

(finto) PANDORO AL COCCO


Chi mi conosce e chi mi legge dovrebbe ormai sapere che AMO IL NATALE.
Da sempre.
Amo tutto del Natale: le luci, i regali (da ricevere e da fare), gli addobbi, il rosso, il freddo, l’agrifoglio e le canzoni.


Ah le canzoni di Natale sono favolose! Io le tengo nell’ipod 12 mesi l’anno.

1) Perché tanto prima o poi il Natale ritorna (è una delle poche certezze della mia vita)
2) Ogni tanto mi trovo ad agosto ad ascoltare con estremo piacere Jingle Bells, perché, come dico sempre, Christmas is a state of mind.

Amo tutto del Natale, tranne una cosa: I DOLCI.

Il panettone?
Per poterne mangiare una fetta devo fare una vivisezione di circa 15 minuti per togliere canditi e uvetta.
E non ditemi di mangiare quello con le gocce di cioccolato, perché allora mangio un pan gocciolo e faccio prima.

Il pandoro?
Lo mangio solo come si mangia a casa mia, cioè farcito con crema al mascarpone e ricoperto di cioccolato caldo, ma farcito al punto che è come mangiare mascarpone e cioccolato con il cucchiaio.

Il fatto di non andare matta per i dolci natalizi mi ha sempre un po’ disturbato.
Cioè: adoro il Natale, adoro i dolci ma non adoro i dolci di Natale.
Qualcosa non torna.

Quindi quest’anno, per cercare di risolvere questa mia confusione mentale, ho pensato di fare un dolce che mi piace ma con la forma del pandoro.
Per rendere il tutto ancora più natalizio ho preso la ricetta da un libro che mi ha portato l’anno scorso Babbo Natale. ("La torta perfetta" di Toni Brancatisano) 

E’ nato così il (finto) PANDORO AL COCCO.


INGREDIENTI:
  • 130 gr di cocco grattugiato
  • 220 gr di burro
  • 325 gr zucchero grezzo di canna
  • 3 uova
  • 1 cucchiaino di estratto di cocco / 1 cucchiaino di estratto di vaniglia / i semi di una bacca di vaniglia
  • 360 gr di farina autolievitante
  • 360 ml di latte
Per prima cosa preriscaldate il forno a 170/180° e imburrate e infarinate la teglia da pandoro.
Mi raccomando, fate con molta cura questa operazione altrimenti il pandoro dallo stampo non ce lo togliete nemmeno se piangete in cinese.
Lavorate il burro (a temperatura ambiente) con le fruste, aggiungete lo zucchero e l'estratto e mescolate bene.
Aggiungete le uova, una alla volta, e lavorate bene il composto.
A questo punto aggiungete il cocco grattugiato e successivamente il latte e la farina setacciata.
Quando aggiungete la farina non lavorate eccessivamente il composto, altrimenti il vostro pandoro diventerà "pigno" (= duro, non soffice).

Mettete l'impasto nello stampo (il mio era alto circa 14 cm), considerando che non è un dolce che lievita molto, riempite lo stampo per almeno 3/4.
Infornate per circa 1 ora/ 1 ora e 15 minuti, prima di sfornare provate ad inserire uno stuzzicadenti (considerata l'altezza, suggerisco uno stuzzicadenti da spiedino) e se esce pulito è tempo di togliere dal forno e far raffreddare su una gratella.

Quando il dolce si sarà raffreddato, toglietelo dallo stampo e cospargete con zucchero a velo, come vuole la tradizione, e con un po' di cocco grattugiato, come vuole il cucchiaio giallo.


Io con questa dose ho preparato un (finto) pandoro alto 14 cm circa e una torta di 15 cm di diametro.
Cosa ne è stato della torta?

Lo vedrete nel prossimo post!

BUON NATALE e BUON PANDORO AL COCCO!



Smartie
(But the very next day you gave it away
This year
To save me from tears
I'll give it to someone special)





 

venerdì 29 novembre 2013

LA FO(C)ACCIA CON L'UVA


Ci sono ricette semplici, con pochi ingredienti, ricette in cui si va a occhio, un po' di questo un po' di quello.
Ricette che non hai letto in un libro di cucina, ma che hai visto fare.
Ricette che si fanno solo in un certo periodo dell'anno, ma come arriva quel periodo non puoi non farle, almeno una volta.
Ricette che fanno subito casa.
Ricette che ognuno dice la sua "Questa volta è venuta più croccante" "La prossima mettiamo più zucchero".
Ricette che non ti devi annotare per paura di dimenticartele.

Ricette BUONE.

La FOCACCIA CON L'UVA (o schiacciata o fo'accia o fagaccia come ci dice dalle mie parti) è una di queste.





INGREDIENTI:
  • pasta per la pizza (a volte la faccio in casa, altre compro il panetto al supermercato)
  • uva (la mia preferita per questa ricetta è L'UVA FRAGOLA o UVA FRAGOLINA)
  • zucchero
  • olio extravergine d'oliva
Le quantità?  Q.B. (quanto basta!)
Vi dico, come indicazione generale, che per una teglia rotonda classica di solito uso 350 gr di impasto.



Per prima cosa stendete la pasta (di uno spessore di almeno mezzo centimetro) e disponetela in una teglia per la pizza precedentemente unta con l'olio.
Mettete sopra la pasta i chicchi d'uva ben lavati e cospargete con zucchero e olio.
Quanto zucchero e quanto olio? a me piace ABBONDARE, ma dipende dai gusti.
(però diciamocelo, la focaccia è buona UNTA!)

Infornate a 200° (forno preriscaldato) fino a che non raggiungete il livello di croccantezza desiderato.
(Su questo punto ci sono varie scuole di pensiero, a casa mia siamo per la focaccia sottile e croccante. Ma a voi la scelta!)

E' buona sia appena sfornata che fredda, ma io la preferisco di gran lunga BELLA CALDA!

Non la potete non provare!








Smartie
(che quest'anno ha fatto la focaccia con l'uva solo due volte)
 
 
« Convalido l'iscrizione di questo blog al servizio Paperblog sotto lo pseudonimo Smartie del blog Il cucchiaio giallo  »
 
 
 

lunedì 25 novembre 2013

MUFFIN PIENI DI COSE BUONE (per fronteggiare disturbi compulsivi)



Non sono una persona particolarmente ordinata, a volte lo vorrei tanto, ma non lo sono.
Sono precisa, ma non ordinata.
A mia discolpa vorrei dire che per me è più facile essere disordinata rispetto ad altre persone perché ho tantissime cose.
MI PIACCIONO LE COSE, MI PIACCIONO GLI OGGETTI.
Da sempre.
E quindi da sempre ne accumulo in grandi quantità.

Per 3 motivi:

1)
Mi piace circondarmi di oggetti per me carini, perché sono convinta che rendano le giornate migliori.
Puoi avere un tavolino per appoggiarci le riviste e può essere piacevole leggere quelle riviste, ma se il tavolino ha la forma di un nano sarà ancora più piacevole.

2)
Ho la tendenza a conservare gli oggetti che mi ricordano momenti, persone, periodi.
Mettendo in ordine ho trovato il biglietto da visita di “Pensao Favorita”, uno degli alloggi di una splendida vacanza in Portogallo, ho trovato gli inviti per il mio diciottesimo compleanno,  ho trovato una tazzina sporca di caffè del ristorante dove lavoravo da cui aveva bevuto un ragazzo che mi piaceva al tempo.
(e qui potremmo parlare per ore di altri tipi di problemi che non riguardano il disordine, ma non lo faremo, non oggi.)
3)
La mia “tendenza conservatrice” a volte sfiora il patologico.
C’è chi conserva i regali di Natale.
Io conservo anche il bigliettino. E la carta con cui il regalo era impacchettato.
E il sacchetto che conteneva il regalo impacchettato con la carta, accompagnato dal bigliettino (“che al mercato mio padre comprò”.)

Capite bene che con questi presupposti si fa presto a riempire una stanza e, quindi, a creare disordine.

In questo periodo però spesso sono presa da attacchi improvvisi di pulizia.
Mi dà fastidio vedere confusione intorno a me, mi dà fastidio non avere lo spazio che vorrei, mi dà fastidio vedere oggetti inutili.
E quindi mi capita di trovarmi a riempire sacchetti e scatoloni e a passare l’aspirapolvere, gesto che segna la fine del momento di pulizia. (Ah come mi rilassa il soave rumore dell'aspirapolvere!)
C'è chi chiamerebbe tutto questo DISTURBO COMPULSIVO, io lo chiamo GRANDI PULIZIE.


Queste grandi pulizie creano sentimenti contrastanti: da una parte mi sento soddisfatta e alleggerita dal nuovo spazio ottenuto; dall’altra sono appesantita e impolverata da tutti quei ricordi che gli oggetti portano con sé.

Metodo infallibile per combattere questo "appesantimento": preparare una super colazione per il giorno dopo, perché pensare a quanto era buona la colazione aiuta a non perdersi nel viale dei ricordi.

Quindi vai con "i MUFFIN PIENI DI COSE BUONE", del Libro "I love torte" di Trish Deseine, veloci da preparare e deliziosi da mangiare.



INGREDIENTI (per 6 muffin, anche 7!)
  • 40 gr di cereali all bran (quelli a bastoncino per capirsi, che il mio papà una volta ha paragonato ad escrementi di coniglio e da quel giorno ho serie difficoltà a vederli galleggiare nel latte, ma in questo caso verranno "polverizzati" quindi non ci sono problemi)
  • 1 banana matura (100 gr circa, senza buccia!)
  • 70 gr di zucchero di canna
  • 30 gr di zucchero bianco
  • 1 uovo  
  • 50 gr di burro (fuso)
  • 70 gr di yogurt greco
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 110 gr di farina (ben setacciata!)
  • 1 cucchiaino di lievito
  • 80 gr di gocce di cioccolato bianco

PROCEDIMENTO

Per prima cosa preriscaldate il forno a 200° e sistemate i pirottini nella teglia per i muffin.
Ora sbriciolate gli all bran fino a ridurli in polvere (con un mixer o con metodi più casalinghi, tipo questo: http://www.youtube.com/watch?v=LEwvt7SH3zw); poi spiaccicate la banana con una forchetta.
Mettete in una ciotola l'uovo e i due tipi di zucchero e sbattete, aggiungete la banana e continuate a sbattere finchè il composto non diventa liscio.
Ora aggiungete la vaniglia, lo yogurt e il burro fuso (ma non caldo!).
A questo punto unite la farina e il lievito ben setacciati e la polvere di all bran.
Mescolate fino a quando il composto non sarà omogeneo, ma non mescolate troppo altrimenti i muffin saranno poco soffici.
Infine aggiungete le gocce di cioccolato bianco amalgamando con un mestolo o una spatola.

La ricetta originale prevedeva L'UVETTA al posto delle gocce di cioccolato.
Ma io odio l'uvetta! Quella robetta floscia che mi costringe a fare una vivisezione prima di poter mangiare una fetta di panettone.
Quindi l'ho sostituita con le gocce di cioccolato (ora sì che si ragiona!).

Ho scelto il cioccolato bianco perché adoro il suo abbinamento con lo zucchero di canna (insieme creano un sapore leggermente caramellato) e con la banana.
Ma se volete potete mettere gocce di cioccolato fondente, sono sicura che il risultato sarà ugualmente buono.
(Però io una prova con il cioccolato bianco la farei! Poi fate voi!)




A questo punto mettete l'impasto nei pirottini e infornate a forno statico per circa 20-22 minuti, ma cominciate a controllarli dopo 15 minuti, perché se li fate cuocere più del dovuto diventeranno duri; fate "la prova stecchino" e se lo stuzzicadenti esce pulito (non ho detto asciutto!) i muffin pieni di cose buone sono pronti!
Toglieteli dal forno e fateli raffreddare sopra una gratella.
(Anche se devo confessare che addentarne uno bello caldo appena uscito dal forno è stata una delle cose più belle che potessi fare!)

Buona colazione, buona settimana, buone pulizie e come dice il mio papà "Non si vive nel passato, butta via!"


 

Smartie
(e le pulizie di Pasqua prima di Natale)

martedì 5 novembre 2013

il cucchiaio giallo goes to IL CASTELLO DI BACCARESCA (part 2): "SCENE DA UN MATRIMONIO"

Come vi avevo già anticipato ( http://www.ilcucchiaiogiallo.blogspot.it/2013/10/il-cucchiaio-giallo-goes-to-il-castello.html ) per il cucchiaio giallo c'era aria di partenza.

Così sabato 26 ottobre il cucchiaio ha preparato i bagagli ed è partito alla volta dell'Umbria, direzione Gubbio, obiettivo: "Scene da un matrimonio".

Prima impresa da affrontare: CARICARE L'AUTO.
Elena è arrivata e ci siamo dedicate ad una mezz'oretta di tetris automobilistico per far entrare tutto.


E dopo i soliti convenevoli "C'è tutto?" "Ci siamo dimenticate qualcosa?" "Il navigatore lo hai preso?", siamo finalmente partite!
Quasi quattro ore di viaggio, comprensive delle mie soste pipì e di un paio di "ricalcola" del navigatore e siamo arrivate al Castello di Baccaresca.


Camera grande e confortevole con vista sul cortile del castello, cena con piatti tipici del posto e poi tutti a nanna che bisogna essere belle riposate per il laboratorio di cake design della domenica.
La domenica mattina per prima cosa cerchiamo la sala dedicata ai laboratori dell'evento (abito da sposa, wedding cake, mise en place, bon ton della sposa, come vi avevo già spiegato nel post sulle MERINGHE in ROSA) e cominciamo ad allestire il tavolo con gli attrezzi del mestiere.


Sistemiamo il SWEET TABLE che illustreremo durante la dimostrazione.


 
 



E poi in giro per "SCENE DA UN MATRIMONIO"!
 
that's me! that's me!


Abiti bellissimi


Allestimenti romantici d'altri tempi
 
 
Un delizioso angolo con le creazioni di ROSSO REGALE

 
 
E poi loro, le torte della DIVINA Letizia Grella, la maestra delle maestre.



Il castello, i magnifici allestimenti, la giornata di sole..
si respirava un'atmosfera da fiaba, che non poteva non fare effetto su una romanticona come me..


Effetto che è stato stroncato così: (I love you Dad!)


Se volete vedere altre foto del week end a castello del cucchiaio le trovate sulla pagina facebook:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.596707133727063.1073741836.345322798865499&type=1

Smartie
(I wanna be a princess!)


PS: un ringraziamento speciale a Raffaella, Priscilla e Sabina.




martedì 22 ottobre 2013

il cucchiaio giallo goes to IL CASTELLO DI BACCARESCA (part 1): MERINGHE in rosa!

Chi mi segue su facebook ( https://www.facebook.com/IlCucchiaioGiallo ) ormai sa che sabato IL CUCCHIAIO farà i bagagli, direzione Gubbio, per la precisione il CASTELLO DI BACCARESCA,
che domenica 27 ottobre ospiterà "Scene da un matrimonio",
un evento completamente dedicato al mondo del WEDDING.
Se state per sposarvi, se volete lanciare qualche messaggio al vostro lui che non si decide a regalarvi il fatidico brillocco o se semplicemente siete delle inguaribili romantiche, non potete mancare!
Qui trovate tutti i dettagli e tutte le informazioni del caso:

 
Ho il piacere e il privilegio di partecipare all'evento in prima persona, insieme ad Elena Fabbrini, bravissima compagna di avventure.
Infatti l'evento prevede, tra le tante cose, 4 LABORATORI a tema:
l'abito da sposa, i fiori di nozze, la perfetta mise en place e poi il laboratorio di cui ci occuperemo io ed Elena: il laboratorio dedicato alla WEDDING CAKE.
(Dire che sono emozionata è poco!)
 
 
Il tema di "Scene da un matrimonio" è il VINTAGE FRANCESE.
Uhlalà!!!!! Fantastique!!!!
 
Sarà che appena penso al vintage francese mi appare davanti agli occhi Maria Antonietta, vestita di colori pastello che mangia pasticcini e bon bon,
sarà che gli ampi vestiti di Maria Antonietta mi fanno pensare alle meringhe,
sarà che le meringhe nel mio immaginario sono uno dei dolci vintage per eccellenza..

Insomma, "sarà l'acqua, sarà il caffè" (come diceva una nota pubblicità), ieri per entrare nell'atmosfera di Scene da un matrimonio ho preparato delle MERINGHE,
che si sono tinte romanticamente di rosa.


 
La meringa è il risultato di due ingredienti:
L'ALBUME e LO ZUCCHERO, solitamente nel rapporto di 1:2.
(es: 100 gr di albume --> 200 gr di zucchero)
 
Le meringhe possono essere preparate secondo 4 diversi tipi di preparazione:
- la meringa classica
- la meringa francese (scegli me! scegli me!)
- la meringa italiana
- la meringa svizzera.
 
Dopo aver studiato e riflettuto, ho optato per la meringa francese, che mi è sembrata più semplice (e diciamocelo, anche più a tema! cioè Maria Antonietta sicuramente avrà mangiato delle meringhe francesi!)


 
INGREDIENTI:
  • albume
  • zucchero - il doppio del peso dell'albume (io ho usato lo zucchero a velo per andare sul sicuro),
  • il succo di mezzo limone
  • un pizzico di sale
  • colorante rosa (facoltativo)

Come prima cosa preriscaldate il forno a 80-90 gradi.
Mettete in una ciotola gli albumi (che devono essere a temperatura ambiente), aggiungete un pizzico di sale (faciliterà la montatura) e cominciate a lavorare con le fruste a media velocità.
Aggiungete metà dello zucchero e aumentate la velocità.
Dopo alcuni minuti aggiungete l'altra metà dello zucchero e continuate a far montare il composto.

Aggiungete anche il succo di mezzo limone, che serve a smorzare il sapore dell'uovo e dà lucentezza alla meringa.
Se volete aggiungete anche qualche goccia di colorante, nel mio caso rosa.

La meringa è pronta quando ha raggiunto una consistenza tale che se togliete la frusta ottenete il cosiddetto BECCO DI UCCELLO:
 
 
A questo punto potete mettere il composto in una sac à poche e distribuirlo su una placca ricoperta da carta forno.
(Io ho utilizzato un conetto liscio e uno a stella per ottenere meringhe con forme diverse.)

LA COTTURA, anzi, L'ASCIUGATURA
Nel caso delle meringhe non si parla di una vera e propria cottura, ma piuttosto di un'asciugatura, che avviene per un tempo lungo ma ad una temperatura piuttosto bassa e permette di ottenere un risultato croccante ma friabile.
Dovete infornare le vostre meringhe a 80/90 gradi, forno statico e far cuocere per circa 2/3 ore, a seconda delle dimensioni delle vostre meringhe.
Le meringhe sono pronte quando si staccano dalla carta forno.
E per sicurezza provate ad aprirne una: all'interno deve essere perfettamente asciutta.
NB: Le meringhe non devono scurirsi o dorarsi!

QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO:

- prima di preparare la meringa pulite gli utensili che utilizzerete (soprattutto la ciotola e la frusta) con acqua calda e limone, per sgrassarli, altrimenti avrete difficoltà ad ottenere una montatura ben ferma;

- potete utilizzare anche lo zucchero semolato invece dello zucchero a velo, però otterrete un composto leggermente più granuloso;

- utilizzate albumi a temperatura ambiente;

- se vedete che le vostre meringhe si scuriscono o si crepano abbassate la temperatura del forno;

- infornate sulla stessa teglia meringhe più o meno delle stesse dimensioni, altrimenti avrete tempi di cottura diversi.




Smartie
(che è ufficialmente rientrata in fissa con Maria Antonietta)


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